DEFAULT BANCARIO.

COSA E’ CAMBIATO DAL 1° GENNAIO 2021

di Galileo Casimiro

11/04/2021

Le nuove regole europee in materia di classificazione dei debitori in “default” stabiliscono criteri e modalità più stringenti rispetto a quelli finora adottati dal sistema bancario italiano. A stabilirlo sono le nuove regole dettate dall’Eba sul default (Autorità Bancaria Europea o, in Inglese European Banking Authority da cui la sigla EBA) che sono entrate in vigore dal 1° gennaio 2021.


Tali regole prevedono che le Banche provvederanno all’automatica classificazione in default delle imprese che presentano arretrati di pagamento per oltre 90 giorni consecutivi sulle esposizioni (capitale, interessi e commissioni) che esse hanno nei confronti della propria banca.
Per le persone fisiche tale limite è stabilito in Euro 100,00 e per le imprese in 500 Euro a patto che tale importo rappresenti piu’ dell’1% del totale delle esposizioni verso la Banca e che tali esposizioni siano inferiori a un milione di Euro.
Come è facile notare il margine è estremamente esiguo e le possibilità di sforare per quelle situazioni di emergenza continua è estremamente realistica.
L’Abi avverte che occorrerà prestare molta attenzione alle scadenze perché basterà essere in arretrato di importi modesti per dare il diritto all’Istituto di credito di agire per il recupero. Una vera e propria “trappola” per le imprese, soprattutto in questo periodo, in cui il rischio di essere considerate inadempienti per importi modesti è estremamente elevato.
Tra l’altro non potranno essere utilizzati le linee di credito attive nella stessa banca per compensare gli arretrati in essere ed evitare di classificare l’impresa come inadempiente.
Quindi attenzione, la classificazione dell’impresa in stato di default, anche se riferita ad un solo finanziamento, potrebbe compromettere tutte le esposizioni che il soggetto ha con lo stesso Istituto di credito e potrebbe addirittura compromettere con ripercussioni negative le imprese eventualmente in qualsivoglia modo collegate
Si raccomanda, per concludere, di onorare con puntualità le scadenze di pagamento previste contrattualmente non trascurando neanche le somme di lieve entità; il mancato rispetto di tali adempimenti comporta la classificazione nello stato di default che rileva anche ai fini della segnalazione in Centrale Rischi di Banca d’Italia.

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